26 settembre 2008

Sheikh Bilal

Ieri al CCRR c'erano due cooperanti dell'agenzia tedesca per lo sviluppo (DED). Poiché uno di loro era fresco fresco di Palestina, hanno pensato bene di chiedere a Noah di organizzare un incontro con un sheikh (paragonabile a un prete nell'islam) affinché facesse un quadro dell'islam in Palestina e della società palestinese. Ho partecipato anch'io, sperando in qualche risposta ai miei dubbi. Devo dire che ora ho capito qualche cosa...

Lo sheikh Bilal, come quasi tutti gli adulti palestinesi, è stato un attivista politico (di Hamas) e ha passato un po' di anni in carcere. Ora collabora con il CCRR in vari progetti di dialogo interreligioso e insegna teologia all'università.

Ecco: l'insegnamento più grande che abbiamo ricevuto è proprio questo. Che la chiave di volta è l'ISTRUZIONE. Secondo lo sheikh ora c'è un grande ritorno della gente all'islam ma solo in seguito alla delusione politica per il fallimento dei movimenti di liberazione. Quindi spesso si tratta di una religiosità o di comodo o, troppo superficiale (come i cristiani che si limitano alla messa domenicale e, appena fuori, tirano un rosario di bestemmie vantandosene pure).

Però la gente spesso si ferma a quelle che crede siano le parti salienti: come imparare a memoria il Corano e mettere il velo alle donne. Secondo lui sono cose senza senso (d'accordo) e smentisce che sia un obbligo quello del velo, e soprattutto che le donne devono essere consenzienti. Cosa che spesso, però, non succede: di solito vengono obbligate dai maschi (padri, fratelli, mariti) per un discorso di "onore". La questione di genere è, quindi, un problema sociale derivato dalla tradizione ma solo mascherato da obbligo religioso. Grave senz'altro ma non derivato direttamente dall'Islam. Ah, anche la storia della poligamia ci viene spiegata sotto una nuova luce: è vero che sul corano c'è scritto ma c'è scritto anche che si tratta di un privilegio riservato alle persone completamente giuste e pure. E lo stesso Corano afferma che tali persone non esistano (la perfezione, insomma, non è una caratteristica umana)...

Il problema grosso di tutta questa faccenda è che tutti si sentono legittimati a parlare di religione (me n'ero accorto...) e la situazione dell'Islam praticamente consente a chiunque (maschio) di diventare un'autorità religiosa (ovvero sheikh o imam) senza un'adeguata preparazione. Noah raccontava, ad esempio, di alcuni corsi di un paio di mesi organizzati in Pakistan... Pensandoci bene, è un bel problema: i nostri preti devono studiare anni e anni. Qui no, anche per mancanza nell'Islam di un'autorità centrale come la Chiesa. Il tutto si complica sapendo che gli sheikh e gli imam hanno un potere molto forte sulla comunità. Un potere che è anche politico (e infatti molti sono cooptati da partiti politici).

Insomma: sintetizzando tre ore e semplificando notevolmente, l'unico modo per migliorare un po' la situazione generale sarebbe quella di rimuovere un'intera generazione di religiosi e rimpazzarla con gente adeguatamente preparata e istruita.

La chiave di volta è l'istruzione...

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