16 settembre 2008

Foto

In questi giorni ho scritto troppo. Ora metto qualche foto, fresca fresca. Enjoy! Io intanto mi godo un bel bicchiere di arak palestinese (in Francia lo chiamano pastis e in Grecia ouzo)...


un cartello trilingue


uno dei tantissimi cartelli dei progetti (forse troppi e poco efficaci
e spesso inutili)
di cooperazione internazionale in Palestina

La campagna palestinese: ulivi, rocce, muretti a secco,
resti di vecchie abitazioni, cespugli, terrazzamenti...


check point all'ingresso di Beit Jala. L'edificio sulla destra è
una caserma israeliana. Siamo in pienissima West Bank.


Strada israeliana con, sullo sfondo, colonia israeliana. Sulla sinistra
si vede una strada palestinese interrotta da Israele. La strada è israeliana nel senso che la
possono usare solo gli israeliani, nonostante corra nei Territori Palestinesi.


i preziosi collaboratori che non ho mai ringraziato finora e che sopportano le mie
lunghe camminate
(i sandali della Geox, invece, mi hanno deluso abbastanza...)

esperienze di alcolismo in Palestina. Manca, però, la birra Taybeh. Il mese prossimo, però, la Taybeh
organizza l'Oktoberfest. Vi manderò la mia testimonianza accurata. Se me la ricorderò...


casa di sostenitori di Fatah (il giallo è il colore del partito. Quello di Hamas è il
verde, mentre i simpatizzanti di sinistra ovviamente usano il rosso)


Ah. Piccola prova di quanto siano amati i latinoamericani in Palestina.
Questo è un negozio di giocattoli alle porte del campo profughi di Deheishe.
Il nome è quello del negozio...


tramonto dal mio terrazzo.
Bella vista sull'insediamento di Har Gill'o..


I miei tentativi di imparare l'arabo
(sto riempiendo la casa con foglietti e disegnini... )

p.s.: grazie dei commenti! E grazie anche ai "fedelissimi" (fra tutti Andrea, Nicola e Matteo anche se so che non sono gli unici)! Però, mi raccomando: se vedete che calco troppo la mano, avvisatemi! In questa situazione è facile perdere la freddezza. Io, poi, sono arrivato qui già scongelato...

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