Scintille di scontri.
In questi ultimi giorni come al solito è successo di tutto. Evito di parlare di temi politici: per quelli consiglio come sempre il solito sito (lo trovate a fianco con i continui aggiornamenti), che lo fa per conto proprio (perché creare un doppione?).
Qui a Betlemme ieri e oggi ci sono state proteste nei campi profughi, specialmente in quello di Azeh, che è dove vado a fare le mie lezioni di arabo. Da una quarantina di giorni l'acqua è razionata e insufficiente. Ora gli abitanti del campo sono in rivolta. Vi dirò domani, visto che ci dovrò andare.
Continuano le solite operazioni militari e di "sicurezza" israeliane in West Bank. Due giorni fa, ad esempio, tornando da Hebron ci siamo trovati in coda per l'improvvisa e inspiegabile chiusura del checkpoint sulla strada per Betlemme. Coda su entrambi i sensi e nessuna spiegazione.
Siamo entrati facendo il giro largo dall'unico altro accesso consentito da lì, quello di Beit Jala sperando che i militari non fossero anche lì (spesso succede).
Stasera ci sono stati violenti scontri a Nablus. Nablus è praticamente una città accerchiata e assediata. Dopo la preghiera serale, 30 veicoli militari israeliani sono entrati in città provocando una fitta sassaiola. Un ragazzo palestinese di 25 anni, affiliato alle brigate Al-Aqsa, è morto dissanguato. Altri due (che erano parte di quel gruppone di 198 prigionieri liberati da Israele come "gesto di buona volontà verso Abbas") sono stati arrestati. Gli scontri proseguono...
10 settembre 2008
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