25 agosto 2008

Sulla missione Free Gaza

(fotogallery qui)

Come dicevo ieri sera, ho una preziosissima fonte a Gaza che ha cominciato a produrre notizie. Anche perche` ha trascorso la giornata di ieri con l`equipaggio delle due imbarcazioni.

Per prima cosa, ora posso confermare senza ogni dubbio il tentativo israeliano di sabotaggio delle strumentazioni di bordo. Queste erano nuove e, prima della partenza, la missione si era preoccupata di mettere a punto alcuni sistemi sofisticati per garantire la comunicazione anche in situazioni di emergenza. Come sappiamo, invece, dopo la partenza da Cipro gli strumenti di bordo sono andati totalmente in tilt in seguito al sabotaggio subito. Meno male che i comandanti sono dei veri lupi di mare, che si sono affidati alle carte nautiche e alla loro esperienza.

Ah, un altra chiave del successo e` stata la cognata di Tony Blair che era a bordo di una delle navi. Essendo lei inglese e imparentata con uno degli uomini piu` potenti del mondo, il suo diciamo "angelo custode" e` stato provvidenziale.

Confermate anche tutte le minacce di morte nei giorni precedenti. Persino la suddetta cognata famosa ne ha ricevute, pure al suo personalissimo e segretissimo cellulare. Alcuni partecipanti sono stati minacciati cosi` pesantemente (alcuni dei palestinesi, che erano in una specie di "lista nera" israeliana) da aver preferito rinunciare ad arrivare a Gaza.

Smentiti, invece, gli spari delle navi israeliane come pubblicato in un primo momento.

Le ispezioni sia a Creta che a Cipro sono state pesantissime e gli ufficiali di quei paesi hanno setacciato ogni minimo millimetro prima di lasciarli partire. Questo -e soprattutto la massiccia presenza di giornalisti internazionali tra l`equipaggio- ha convinto Israele a far passare le navi. Che nel frattempo ha fatto sapere che questo e` stato un evento piu' unico che raro...

Oggi le due navi usciranno in mare a pescare con i Gaziani. Non e` tanto un momento di piacere e relax come puo` sembrare. Il problema e` che le navi militari israeliane fanno il tiro al bersaglio contro i pescherecci scassati palestinesi. Che tra l`altro sono proprio delle barchette. Inoltre, data la scarsita' di benzina e combustibili, pescare e` un'attivita' difficile da praticare. L'ultima considerazione e' che Israele ha imposto un'area di pesca ridicola, riducendo di oltre la meta' lo specchio di mare disponibile...

Mentre gli equipaggi di Free Gaza saranno qui, probabilmente verranno ispezionati un'altra volta ma da militari israeliani. C'e' molta preoccupazione perche' si teme che possano sabotare le navi o addirittura minarle. Il pericolo e' serio (e anche a Cipro i sommozzatori hanno controllato che non ci fossero pericoli) perche' c'e' gia' stato un precedente. Nel 1967, una missione simile fu organizzata a bordo di una barca statunitense chiamata "Liberty" (proprio come una delle due di adesso). La nave, carica di attivisti statunitensi, fu fatta affondare causando la morte di decine di persone. Il governo degli Stati Uniti non mosse un dito (ne' mai lo fara' se si tratta di Israele: se avessero buttato giu' loro le torri gemelle, forse avrebbero solo detto: "hey, c'era bisogno di tutto sto casino? vabbe', la prossima volta state piu attenti"). Israele, invece, nego' il suo coinvolgimento dicendo che era stata "la sorte, ma se qualcuno in futuro ci riprovera', la sorte interverra' di nuovo".

Il problema degli internazionali della missione Free Gaza, infatti, ora e` uscire. E uscire vivi, soprattutto. Alcuni sicuramente resteranno a Gaza (dottori, principalmente), per gli altri si vedra'. Per cui continuiamo a stare attenti a cosa succede.

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Questa mattina su Al Jazeera, un alto funzionario israeliano rigettava ogni accusa che gli veniva mossa da una rappresentante di Free Gaza sull`assedio della Striscia e sulla violazione reiterata e criminale del diritto internazionale umanitario.
Secondo questo (principalmente le famose "Convenzioni di Ginevra") Israele e` un paese occupante e, come tale, ha una serie di obblighi nei confronti degli occupati (i Palestinesi) e principalmente verso la popolazione civile che NON PUO essere bersaglio ne` oggetto di ritorsione. Le scuse che Israele tira fuori (il terrorismo, Hamas, i Qassam, ecc) non lo legittimano a sottrarsi ai propri obblighi come invece fa. E, tra l`altro, non c`e` una situazione di guerra per cui le politiche di Israele non si giustificano. Per cui e` chiaro come l`acqua che e` Israele ad essere palesemente in torto. Come sempre, del resto (l`occupazione del '67, le guerre in Libano, il Muro, gli insediamenti, l`assedio di Gaza, ecc).

Una sottigliezza che smaschera Israele e` che ha riconosciuto il carattere umanitario della missione Free Gaza e l`ha autorizzata a raggiungere la citta` assediata. "Umanitario" e` un termine GIURIDICO (e non filantropico) che fa riferimento al diritto internazionale umanitario, cioe` una branca del diritto bellico, e quindi presume una situazione di EMERGENZA ovvero una situazione straordinaria per x motivi (guerra, catastrofe naturale, ecc). Percio` Israele si smentisce da se` perche` se a Gaza hanno bisogno di aiuti umanitari (e la maggioranza della popolazione DIPENDE dagli aiuti umanitari dal 2006, quando e` iniziato l`assedio) vuol dire che c`e` una situazione di emergenza, provocata dalla totale chiusura voluta da Israele. Per cui: altro che ritiro, altro che "noi non siamo piu` presenti a Gaza". E` vero che a Gaza non c`e` piu` un israeliano ma solo perche` sono fuori a fare il tiro a segno contro i Gaziani. Quindi Israele sta commettendo dei seri crimini e sta violando il diritto internazionale. Potenzialmente potrebbe essere oggetto di ritorsioni. Ma chi le applicherebbe mai? Quanta ipocrisia...

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La cosa piu' importante e' la reazione dei palestinesi. A Gaza ovviamente e' stata una festa enorme: la gente piangeva, si abbracciava. Nessuno, infatti, pensava che ce l'avrebbero mai fatta. Qui in Cisgiordania (per quello che ho visto io, pero' c`e` da tenere in conto che sicuramente mi sono perso qualche cosa per il fatto di non conoscere l'arabo) le reazioni mi sono sembrate poche e tiepide. Purtroppo Gaza e la West Bank ormai sono due entita' separate e che praticamente non hanno quasi piu' nulla in comune. Dal 2006 la situazione e' solo peggiorata e ora, con Hamas che controlla Gaza e Fatah che regna qui, e` ancora peggio (ma per colpa di Fatah, piu' che di Hamas). Se in piu' ci mettiamo la crescente apatia dei palestinesi, soprattutto di quelli di qui (al contrario dei Gaziani, che sono irriducibili come il villaggio dei Galli di Asterix) un po` si puo' capire.

Tuttavia, questa mattina in ufficio c'erano commenti entusiasti e di lode per il coraggio e la tenacia degli attivisti. Anche qui, pero', hanno lanciato una frecciatona ai Paesi Arabi (la leadership, ovviamente, piu' che le popolazioni!): se due barche sfigate di attivisti hanno rotto l'assedio, sfidato Israele e vinto, perche' voi che siete cosi' tronfi e palloni gonfiati non avete mosso un dito finora?

1 commento:

arial ha detto...

http://www.haaretz.com/hasen/spages/1014938.html

Ciao, interessante il tuo articolo